Il cambiamento climatico è già avvenuto ed ora il focus è impedire che acceleri (leggi il nostro articolo su questo tema). Vediamo, quindi, alcune delle idee innovative che favoriscono gli impatti positivi in materia di clima e ambiente.

La CO2 dentro il parquet

Ma se il parquet di casa tua e del tuo ufficio riducesse le emissioni di anidride carbonica? La Commissione europea ha studiato delle soluzioni che hanno l’obiettivo di creare un quadro capace di certificare l’eliminazione del carbonio dall’atmosfera.

La proposta (di natura volontaria) promuove le tecnologie innovative, basate su un sistema di certificazione trasparente e credibile. Tra le attività prese in considerazione:

  1. Tecnologie industriali: ad esempio la bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio o la cattura e stoccaggio diretto del carbonio nell’ambiente.
  2. Carbon farming: di sequestro del carbonio nei suoli destinati all’agricoltura e silvicoltura.
  3. Prodotti e materiali a base di legno: alcuni di questi sono capaci di trattenere il carbonio per diversi decenni.

Tra le pratiche del carbon farming, ci sono ad esempio l’afforestamento (o anche afforestazione) e la riforestazione: (1.) l’afforestamento, si riferisce al ripotenziamento ambientale di zone forestali, degradate a causa di deforestazione o sfruttamento improprio; (2.) la riforestazione, invece, si riferisce al rigenerare delle foreste che vengono distrutte per lo sfruttamento del legname, incendi o la conversione in pascoli e terreni agricoli. 

Il parquet in legno massiccio

Queste pratiche rendono possibile la realizzazione del parquet in legno massiccio, che è uno degli esempi pratici di sequestro del carbonio. La sostituzione dei pavimenti meno efficienti dal punto di vista energetico ha diversi vantaggi e non solo per l’ambiente:

  • Il parquet in legno massiccio non richiede grandi quantità di energia durante la produzione (a differenza della plastica, del Lvt e del bambù).
  • Il parquet stesso funziona come isolante, rallentando la conducibilità del calore (quindi aiuta anche a ridurre il consumo e i costi di riscaldamento).

Le attività per l’ambiente rientranti nella proposta della Commissione europea dovranno rispettare alcuni criteri: la quantificazione (le attività devono essere misurabili), l’addizionalità (le misure devono andare oltre le pratiche già esistenti e obbligatorie), la durabilità (stoccaggio a lungo termine), la sostenibilità. Quest’ultimo criterio, riguarda l’adattamento agli obiettivi climatici, l’economia circolare e la tutela della biodiversità.

Le risorse per la rimozione del carbonio potranno essere recuperate dal Fondo per l’innovazione, dalla Politica agricola comune (Pac), dal Fondo di sviluppo regionale. Contribuiscono inoltre i programmi Life e Horizon Europe. La proposta della Commissione sarà dovrà essere discussa dagli europarlamentari e dal Consiglio. La prima riunione del gruppo di esperti è prevista per il primo trimestre del 2023.

H2: il pannello fotovoltaico

L’Università KU Leuven, in Belgio, si è posta un obiettivo ambizioso e potenzialmente utile per l’ambiente: rendere l’idrogeno verde accessibile a tutti. Nasce così, nel 2019, il progetto del pannello fotovoltaico in grado di generare l’idrogeno dall’umidità dell’aria. Ad oggi esistono diversi prototipi e lo spin off universitario dedicato, Solhyd Project, che si prepara all’installazione della prima linea di produzione pilota. Noi non sappiamo dirvi se avrà successo ma incrociamo le dita. 

Si tratta di un nuovo tipo di pannello solare?

Strictly speaking: no. A solar panel converts solar energy into electricity, while our panel converts moisture from the air into hydrogen gas. Sunlight is part of the picture, of course, and our panel does look like a solar panel, but we prefer to call it a hydrogen panel.

Traduzione

Per essere precisi: no. Un pannello solare converte l’energia solare in elettricità, mentre il nostro pannello converte l’umidità dell’aria in idrogeno. La luce solare fa parte dell’immagine, ovviamente, e il nostro pannello sembra un pannello solare, ma preferiamo chiamarlo pannello a idrogeno.

Prof. Johan Martens, Università KU Leuven, in Belgio

Le celle di questo pannello riescono a convertire il 15% della luce solare in idrogeno. Siccome per il funzionamento è necessaria una fonte d’acqua, è stato studiato un modo per sfruttare l’umidità dell’ambiente in cui è inserito il pannello. In altri termini, l’acqua viene ricavata tramite la condensazione dell’aria che entra. Il pannello utilizza la luce solare per scindere le molecole in ossigeno (rilasciato nell’ambiente) e idrogeno (compresso e utilizzato) a bassa pressione.

La squadra, specifica il professore, lavora solo con dei materiali non rare per mantenere il pannello a idrogeno economicamente accessibile. Tuttavia, come ogni tecnologia innovativa, attualmente i costi per poterlo adottare in casa, sono alti.

Negli ultimi decenni anni, il costo della tecnologia fotovoltaica è calata. Potrebbe accadere lo stesso per i pannelli a idrogeno?

Il ruolo delle aziende: Bosch

L’impegno per la sostenibilità economico finanziaria, quella sociale, ambientale e climatica deve venire dalle aziende e le più determinate danno il buon esempio.  

Bosch ha raccontato i propri piani futuri all’evento di Berlino “Bosch Connected World”.

Le soluzioni fortemente tecnologiche ed innovative sono state presentate da Stefan Hartung, CEO di Bosch:

  • una è la soluzione software basata su Cloud che ha l’obiettivo di aiutare le imprese industriali a decarbonizzare più rapidamente fornendo una roadmap con le azioni da intraprendere;
  • la seconda, da sviluppare nei prossimi dieci anni, riguarda la tecnologia quantistica: utilizzare la simulazione quantistica di nuovi materiali. Ad esempio, per ridurre la quantità di metalli preziosi e terre rare nei propulsori a emissioni zero, sia nel motore elettrico che nella cella a combustibile. Nelle aree in cui anche i computer più potenti di oggi raggiungono i loro limiti di calcolo, i computer quantistici promettono possibilità molto più vaste e senza precedenti.

Il futuro sarà sempre più influenzato dai dati: le informazioni sulla posizione e sull’utilizzazione di risorse permetteranno sempre più di realizzare strategie efficienti dal punto di vista economico e di impatto ambientale.


Il Team SCI-GR/ESG ha sviluppato un proprio metodo per introdurre le strategie di sostenibilità dentro l’azienda anche a piccoli passi che poi, nelle aziende più avanzate e ambizione, possono essere tradotte anche in Bilanci di sostenibilità secondo gli standard GRI.  

Il Team SCI-GR/ESG si aggiorna continuamente sulle novità degli standard e delle certificazioni in modo da proporre soluzioni migliori ai propri clienti.   

Inoltre, il Team PE sta gestendo numerosi progetti finanziati dai programmi come Horizon Europe, Life, Interreg e tanti altri. Contattaci per sapere a quali fondi stanno lavorando in questo momento!


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