
Stanno continuando a crescere i fondi ESG nel settore dell’asset management, raggiungendo i 2,7 trilioni di dollari nel 2021 (+53% rispetto all’anno precedente). Questa rapida crescita, però, è accompagnata dal crescente rischio di greenwashing, dovuto alla mancanza di standardizzazione, regolamentazione univoca e obiettivi comuni.
ESG: i dati
Secondo l’analisi sulle informazioni relative ai fattori delle attività ambientali, sociali e di governance delle organizzazioni (ESG), declinata nel report di EY e Oxford Analytica, stanno nascendo nuove sfide dovute alla mancanza di standardizzazione, regolamentazione univoca e obiettivi comuni.
Stanno continuando a crescere i fondi ESG nel settore dell’asset management, raggiungendo i 2,7 trilioni di dollari nel 2021 (+53% rispetto all’anno precedente). Nonostante questo, la credibilità nei confronti delle pratiche ESG sta diminuendo a causa degli episodi di greenwashing.
L’importanza di realizzare azioni concrete e comunicare adeguatamente (in modo veritiero, accurato, specifico, coerente, rilevante, trasparente e verificabile) ha alla base due macro – aspetti molto forti:
- FINANZA Secondo il report, 9 su 10 istituzioni di investimento affermano che le dichiarazioni non finanziarie giocano un ruolo decisivo nelle scelte di investimento.
- FUTURO Gli aspetti che l’impresa reputa come non fondamentali all’attività di business possono rivelarsi cruciali nel futuro. Per portare un esempio: le imprese che precedentemente avevano investito nelle energie alternative (fotovoltaico, termovalorizzatori↗, ecc.), oggi subiscono meno effetti negativi dalla crisi energetica.
Prima fare e poi raccontare
“Strategie. Sempre più brand mettono al primo posto lo scopo dell’impresa, ma devono fare i conti con scarso monitoraggio della strategia ed elevata variabilità: il rischio è di avere campagne di facciata” Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano su Sole24Ore (3/10/2022)
Il vero momento in cui l’azienda diventa ESG è quello in cui il proposito (purpose) si integra nella strategia d’impresa, entrando a far parte delle metriche e del governo d’impresa. Mario Calderini, docente di sustainability e impact management al Politecnico di Milano, parla anche di Deep Purpose, ossia lo scopo profondo della ragione d’essere:
«Se leggiamo il purpose delle grandi aziende nel mondo sembrano tutte Ong tanto è aspirazionale. Ma tutto questo non basta. La ricetta, per l’impresa e la politica, non consisterà nel fare cose apparentemente nuove con modelli vecchi, ma scommettere su un ripensamento radicale della propria natura e identità di agente economico. Un ripensamento che deve partire dalla contaminazione virtuosa tra impresa e finanza, terzo settore e Stato»
Mario Calderini, docente di sustainability e impact management al Politecnico di Milano
Stato ESG: 5 azioni per essere credibili
Il report di EY e Oxford Analytica suggerisce le 5 azioni fondamentali per affrontare le sfide legate ai criteri ESG:
- Aumentare la trasparenza sugli indicatori compositi (rating) ESG
- Aumentare la comprensione dei diversi usi delle informazioni sulla sostenibilità
- Certificare i dati in maniera indipendente, standardizzata e rigorosa, come avviene per l’informativa finanziaria
- Sviluppare in maniera concordata tassonomie di finanza sostenibile comparabili e interoperabili
- Diminuire le barriere all’ingresso per coloro che provengono dalle economie emergenti
Puoi approfondirli a questo link ↗
Nella realizzazione dei Bilanci di Sostenibilità per i propri clienti, il Team SCI-GR/ESG di Sinergia adotta lo standard GRI per rendere il risultato più accurato.
Aspetta il prossimo articolo sul Greenwashing e come stargli alla larga!
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